ASSOCIAZIONE ARTURO TOS|
BIOGRAFIA
Tosi è stato uno dei grandi pittori-architetti del Novecento, un protagonista tra le due guerre della ricostruzione dell'immagine...
La sua pittura non è descrittiva ma costruttiva...
Elena Pontiggia
Arturo Tosi (Busto Arsizio 1871-Milano 1956) è stato uno dei protagonisti della pittura italiana della prima metà del Novecento. Dopo aver attraversato, durante la giovinezza, una stagione caratterizzata da una originale componente segnica e materica che lui stesso definiva “periodo alcoolico”, Tosi si avvicina nel 1922 al Novecento Italiano, fondato quell’anno da Sironi, Funi e altri artisti, riuniti intorno al critico Margherita Sarfatti. All’interno del movimento, di cui diviene membro del Comitato Direttivo, Tosi rappresenta l’ala più vicina alla tradizione ottocentesca. La sua pennellata fluida e pastosa e la sua ispirazione paesaggistica si riallacciano a una scuola pittorica che dal Fontanesi e dal Piccio giunge alla Scapigliatura e a Gola, rappresentando quasi un anello di congiunzione tra Novecento e Ottocento. Come riassume Carrieri: ”Cremona, Ranzoni, Gola, Grubicy l’hanno preceduto, sono gli antenati di Arturo Tosi: ricerca della luce, la natura come verità e sentimento, naturalismo ed estasi, calcolo ed immediatezza, contrappunto, batticuore”. Con il gruppo sarfattiano, peraltro, Tosi condivide il senso della sintesi e di una salda struttura architettonica, nel suo caso mutuata da Cézanne.
Dal 1909 l’artista partecipa regolarmente alla Biennale di Venezia. Nel 1931 vince il Premio di Pittura alla Quadriennale di Roma. Di lui si interessano i maggiori critici, da Waldemar George (che nel 1933 pubblica a Parigi una sua importante monografia) ad Argan, da Giolli a Margherita Sarfatti, da Diego Valeri a Carrieri, da Savinio a Lamberto Vitali.
Elena Pontiggia